Il rapporto profondo tra l’essere umano e la natura, tema della ricerca che sta svolgendo Andrea Baldassarri e dell’installazione “La timidezza delle chiome” di Atelier Poem, anima la performance creata appositamente per Villa Imperiale di Pesaro.

Durante il percorso iniziato lo scorso autunno-inverno, in cui l’artista/performer sperimenta l’immedesimazione in uno stato naturale originario, in occasione di Hangartfest avviene l’incontro con questa opera che offre nuovi spunti di riflessione. 

Il corpo vivente e la scultura, rappresentazione stilizzata della natura, sono alla ricerca di una comprensione reciproca, di una conoscenza che conduce alla coesistenza.

L’installazione, un labirinto per un essere smarrito che cerca di riconoscere il proprio habitat, si trasforma in un tempio che ospita chi proviene dalla terra, portandola con sé per poi restituirla. 

L’evento performativo mette in dialogo l’autenticità della natura con la sua rappresentazione simbolica. L’uomo, nella sua ricerca di una condizione primordiale, dà vita a un germoglio che abita il contemporaneo, stimolando una riflessione sulla natura di ciò che viviamo.

Il tempo che attende, l’ambiente che accoglie, ogni elemento naturale e gli esseri viventi invitano le persone presenti a divenire parte dell’esperienza. I partecipanti sono portati a risvegliare i sensi, a trasformare lo sguardo, a sentire e a sentirsi parte di quei momenti.

La performance è l’esperienza stessa: l’insieme degli elementi naturali, i suoni, gli odori, le altre presenze umane, dove si cammina, dove si sosta, e ciò che ognuno sceglie di osservare e ascoltare. Essere presenti e abbandonarsi.