LA TIMIDEZZA DELLE CHIOME

a Villa Imperiale

un progetto di Atelier Poem
a cura di Alessandra Castelbarco Albani e Marco Di Nallo
produzione: Wooden Houses srl
con il patrocinio di: Pesaro 2024

Villa Imperiale, 05 settembre – 26 ottobre 2024
Giorni di apertura: mercoledì e sabato
dettagli di visita https://www.villaimperialepesaro.com/visits

«… all’uscita poi si veggono infiniti pini e cipressi, che adombrano e adornano una gran strada che ne conduce nel folto del bosco». Così il letterato pesarese Ludovico Agostini descrive nel 1574 il percorso, oggi punteggiato dagli ulivi, che accompagna verso l’opera La Timidezza delle Chiome. Progettata nel 2023 da Atelier Poem per il Festival des Cabanes di Villa Medici, Académie de France a Roma, La Timidezza delle Chiome trova nuova collocazione e nuovo significato nel parco di Villa Imperiale in occasione di Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura. 

Il progetto si sviluppa a partire da una riflessione sul rapporto fra architettura, uomo e natura, punto fondamentale nella cultura del Rinascimento. La “natura artificiata” dell’opera concepita da Atelier Poem appare come una reinterpretazione contemporanea dei padiglioni illustrati nelle xilografie del testo allegorico del 1499 Hypnerotomachia Poliphili. Se a Roma il padiglione era inserito all’interno del carré des vestiges, uno dei sedici quadrati che compongono il giardino di Villa Medici, riprendendone le proporzioni e proponendosi come soglia, la nuova collocazione nel contesto della Villa Imperiale offre nuovi spunti interpretativi. 

Un percorso si delinea tra la villa e il padiglione, diventando parte integrante dell’opera: dalla pineta di pini d’Aleppo antistante la Villa, si fiancheggia la facciata per poi percorrere il lungo viale degli ulivi e scoprire lentamente La Timidezza delle Chiome che si staglia su un fondo di pini e lecci. La posizione sul limitare del bosco, all’estremità del campo sul lato occidentale, crea un contrappunto alla villa, un nuovo punto di osservazione sulla vallata del Foglia: la vista spazia dal Conero a est, fino al Nerone e alla Carpegna a ovest.  

Da lontano il padiglione appare come un volume compatto, solo avvicinandosi ed attraversandolo se ne coglie la complessità spaziale; un procedimento di scoperta analogo a quello dell’Imperiale che da valle appare come una fortezza, mentre all’interno si caratterizza come una successione di spazi aperti e spazi coperti, tra loro strettamente interconnessi. 

Lo scambio tra naturale e artificiale e la giustapposizione di architettura e natura che caratterizzano il progetto di Atelier Poem rappresentano temi cardine nell’architettura e nella decorazione di Villa Imperiale. Le otto sale affrescate nell’ala sforzesca raffigurano architetture illusorie aperte verso il paesaggio, elementi vegetali che sostituiscono o si affiancano a quelli architettonici. L’architettura dipinta, nell’ambiguità tra spazio interno ed esterno, sembra portare in luce idee e suggestioni che Girolamo Genga, attraverso una pratica costruttiva reale, sviluppa nella fabbrica nuova dell’Imperiale. Le altane a coronamento delle terrazze nell’ala nuova, si aprono a trecentosessanta gradi sul paesaggio riproponendo lo stesso motivo degli affreschi. Allo stesso modo La Timidezza delle Chiome crea un nuovo punto di osservazione sulla natura e sul territorio circostante, uno spazio delimitato ma completamente aperto e reso assimilabile ad un luogo scenico 

La villa e il padiglione sono accomunati da una spazialità e temporalità sospese, in attesa di essere attivate da usi differenti, scenografie in cui sperimentare nuove configurazioni relazionali attraverso la presenza del corpo. La Timidezza delle Chiome sarà fruibile all’interno del percorso di visita di Villa Imperiale e verrà “attivato” da alcune performance concepite in collaborazione con Hangartfest. 

 

IMPACT, Alessandra Castelbarco Albani e Marco Di Nallo 

UN PROGETTO DI 

ATELIER POEM – Alice Cecchini e Roman Joliy architectes 

Poem, dal greco antico: 1. poíêma (creazione), 2. poiéô (agire) 

Atelier poem è uno studio d’architettura franco-italiano (Alice Cecchini (03/10/1990, Urbino) e Roman Joliy (06/10/1992, Lorient, Francia) con sede a Sant’Angelo in Vado (PU).  

Lo studio concepisce la sua attività come un laboratorio di riflessione collettivo che coinvolge tutti gli attori della creazione del progetto. Attraverso una pratica multidisciplinare che unisce progettazione architettonica, design e strategie di rigenerazione urbana e paesaggistica, Atelier Poem promuove un sistema di scambio e arricchimento attraverso il progetto, mirato alla diffusione di una cultura costruttiva sul territorio.  

PRODUZIONE 

WOODEN HOUSES  

Case in legno dal 1989 

Wooden Houses Srl è pioniera da 35 anni nel settore dell’edilizia in legno.  

La tutela delle persone e dell’ambiente sono i valori cardine di Wooden Houses, che realizza strutture di alto livello dal punto di vista di efficienza energetica, antisismicità, qualità dei materiali e delle tecnologie. 

 

L’installazione di La timidezza delle chiome a Pesaro nell’anno della Capitale italiana della cultura è un nuovo capitolo nel percorso di promozione di un rapporto armonioso tra le persone e l’ambiente, attraverso eventi e opere che ispirano e invitano a riflettere. 

UN PORTALE VERSO 

Fe.M – FESTIVAL DI MICROARCHITETTURA 

nell’entroterra 

In occasione della prima collocazione di La timidezza delle chiome nel 2023 a Roma, dall’incontro speciale tra Philippe Burguet (direttore del Festival des Cabanes aux Sources du Lac d’Annecy in Francia), Atelier Poem e Wooden Houses è nato il Fe.M – Festival di Microarchitettura, quest’anno alla prima edizione. 

Un festival che ha l’obiettivo di riportare l’architettura al centro dei dibattiti locali, riprendendo i fondamenti sensibili e umanistici di una pratica costruttiva divenuta troppo generica. 

   

La microarchitettura è un’opera effimera che non nasce con una funzione predefinita, il programma è essa stessa: lo strumento ideale mediante il quale diffondere i principi del festival. 

  

Le microarchitetture propongono una nuova visione delle città e del loro patrimonio naturale e culturale, interagendo con luoghi significativi come siti protetti, boschi, colline, fiumi e campi coltivati. L’edizione di quest’anno – la prima, in occasione di Pesaro 2024 Capitale italiana della cultura – prevede quattro opere e una mostra: a Borgo Pace, Lunano, Piobbico, Sant’Angelo in Vado e Urbino. 

Scoprile sul sito: https://www.festivalmicroarchitettura.com/