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Board artistico

Masako Matsushita e Paolo Paggi, entrano a far parte del Board Artistico Hangartfest affiancando Antonio Cioffi nella governance dell’Associazione

@Maddalena 
Centro arti Performative
 

Presentato il nuovo BOARD ARTISTICO

In occasione dell’incontro pubblico La Danza che verrà, tenutosi il 26 aprile presso la Maddalena – Centro Arti Performative di Pesaro, il direttore artistico Antonio Cioffi ha reso ufficiale l’ingresso di Masako Matsushita e Paolo Paggi nel Board Artistico dell’Associazione Hangartfest.

Questa importante novità segna un’evoluzione nella governance dell’associazione, che intende rafforzare la propria struttura interna per affrontare con maggiore slancio le sfide future. Mentre Antonio Cioffi continuerà a dirigere Hangartfest, il festival di danza contemporanea che nel 2025 giungerà alla sua ventiduesima edizione, Masako e Paolo lo affiancheranno nella definizione delle strategie artistiche e culturali, contribuendo in maniera attiva alla programmazione delle attività, alla progettazione europea, allo sviluppo dei programmi di sensibilizzazione del pubblico (dall’audience development all’audience engagement), e alla gestione della Maddalena – Centro arti performative.

La scelta di coinvolgere Masako Matsushita e Paolo Paggi nasce da un rapporto di reciproca stima, consolidato nel tempo attraverso collaborazioni significative e coerenti con la visione dell’associazione.

Masako Matsushita, coreografa, performer e curatrice di progetti interdisciplinari, ha partecipato più volte a Hangartfest in qualità di artista invitata, presentando lavori coreografici che si distinguono per originalità e profondità di ricerca. Negli ultimi anni, è stata coinvolta anche sul piano curatoriale e progettuale, collaborando con Antonio Cioffi alla realizzazione di iniziative di rilievo come Giaro in Luce (omaggio al musicista Paolo Giaro) e firmando la regia dello spettacolo A Michi (omaggio a Michele Giovanelli), in scena il 18 maggio presso la Maddalena. Ha inoltre condotto laboratori inclusivi come Dance Well, rivolti a persone con Parkinson e alla cittadinanza, e progettato percorsi formativi come SCARTO, destinati agli studenti delle scuole superiori.

Paolo Paggi, artista visivo e illustratore, è stato coinvolto già nel 2013 alla decima edizione del festival per la realizzazione del volume Cronache di un Moto Perpetuo (Proartis), che documentava le prime fasi della storia di Hangartfest. Da allora ha mantenuto un legame attivo con l’associazione, offrendo un contributo continuo in termini di visione artistica e progettualità. La sua sensibilità visiva e la capacità di dialogare con diversi linguaggi artistici hanno rappresentato un valore aggiunto nello sviluppo delle attività promosse da Hangartfest, sempre più orientate verso l’interdisciplinarità e l’inclusione.

Con questo nuovo assetto, l’Associazione Hangartfest conferma la propria vocazione alla ricerca artistica, alla formazione e all’apertura verso il territorio, preparandosi ad affrontare nuove sfide culturali e progettuali in ambito nazionale e internazionale.


Biografie

Paolo Paggi è un artista visivo e curatore multidisciplinare italiano, la cui ricerca integra arte contemporanea, pratica curatoriale e didattica critica. Il suo approccio educativo, profondamente influenzato dalla pedagogia critica di Paulo Freire, pone particolare attenzione allo sviluppo del pensiero critico, all’autonomia intellettuale e alla consapevolezza sociale attraverso processi partecipativi e dialogici.

Durante il percorso formativo all’Accademia di Belle Arti di Carrara, arricchito da un’esperienza Erasmus a Lisbona, Paggi ha approfondito la pratica artistica contemporanea e la dimensione curatoriale internazionale, conseguendo il diploma in Arti Visive nel 2009. Nel 2012 ha completato il diploma di specializzazione in Comunicazione e Organizzazione dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

Dal 2011, la sua attività curatoriale si sviluppa con esperienze significative come la partecipazione al progetto SACS a Milano e la residenza presso la Dena Foundation for Contemporary Art di Parigi. In questi anni collabora anche con l’associazione FARE di Milano, contribuendo alla realizzazione di progetti interdisciplinari, e cura Mitologie Urbane, programma internazionale presso la Fondazione Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro.

Nel 2013 è tra i cofondatori e cofondatrici della galleria indipendente 4bid ad Amsterdam, dove fino al 2015 cura e coordina progetti di rilievo come 4theEye’s Educational, focalizzato sulla lettura critica delle immagini, e 4most Home, incentrato sulla partecipazione e integrazione della comunità locale nelle attività della galleria.

Dal 2021 collabora stabilmente con Hangartfest, festival internazionale di danza contemporanea di Pesaro, dove coordina progetti educativi innovativi, tra cui Territori dello Sguardo, un percorso che stimola una riflessione critica sulla cultura visuale contemporanea. Dal 2022 cura Mossi da Visioni, retrospettiva interattiva che utilizza l’archivio fotografico di Hangartfest per proporre una rilettura critica della storia del festival. Dal 2024 è inoltre curatore del festival di videodanza e nuove tecnologie VIDEOBOX, promosso sempre da Hangartfest.

Parallelamente, la sua ricerca artistica e performativa include diverse collaborazioni con la coreografa Masako Matsushita, con cui realizza progetti coreografici e performativi come lo spettacolo The Spirit of Gravity, presentato al Sonafest di Son, in Norvegia, e Scarto Lab (2024), laboratorio interdisciplinare rivolto a giovani studenti e studentesse, che esplora i temi della sostenibilità e del cambiamento climatico attraverso la danza, le arti visive e le tecnologie digitali.

Ha collaborato con diverse istituzioni scolastiche e culturali, tra cui il Liceo Artistico Statale “Ferruccio Mengaroni” e il Liceo Coreutico Statale “Guglielmo Marconi” di Pesaro.

In tutti i suoi progetti Paggi pone come obiettivo primario lo sviluppo del pensiero critico: invita giovani e partecipanti a mettere in discussione idee preconfezionate, a interrogarsi sul significato dell’arte e della realtà, e a sviluppare una consapevolezza autonoma. Questo approccio, mutuato dalla visione freiriana dell’educazione come dialogo emancipatore, trasforma i suoi laboratori in spazi di crescita culturale e personale, in cui l’arte diventa uno strumento per comprendere meglio sé stessi e il mondo.

 

Masako Matsushita è un’artista e coreografa italo-giapponese la cui pratica si sviluppa all’intersezione tra movimento, identità culturale e percezione sensoriale. Nata in Italia da madre italiana e padre giapponese, incarna un dialogo costante tra Oriente e Occidente, che si riflette in un linguaggio corporeo raffinato e multidisciplinare. Il suo lavoro si articola in progetti coreografici, installazioni performative, percorsi di ricerca e interazioni comunitarie, con l’obiettivo di esplorare la presenza del corpo nel tempo e nello spazio, attivando percezioni legate alla memoria, alla trasmissione e alle modalità di archiviazione del sapere corporeo.

Formatasi tra l’Italia e il Regno Unito, presso il Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance di Londra, Matsushita sviluppa opere che trasformano lo spazio performativo in un luogo di esperienza condivisa, di ascolto fisico e di riflessione sensibile. Collabora regolarmente con curatori, sound artist, istituzioni culturali e professionisti provenienti da diversi ambiti, tra cui Ingvild Isaksen, Irina Baldini, Sivan Rubinstein, Curandi Katz, Elisabetta Consonni, Laura Pugno, Antonella Sabatini, Bruxias_Lab, Orbe Digital e Paolo Paggi. Le sue creazioni si distinguono per una forte componente relazionale e installativa, dando vita a strutture artistiche capaci di connettere culture, estetiche, identità e tradizioni.

Tra i riconoscimenti più significativi, è stata selezionata per la NID Platform 2019 e per Aerowaves Twenty20 con l’opera UN/DRESS Moving Painting, che ha suscitato anche interesse accademico, venendo citata in pubblicazioni come Acts of Undressing di Barbara Brownie (2016) e The Erotic Cloth di Lesley Millar e Alice Kettle (2018), entrambe edite da Bloomsbury.

Matsushita prende parte a numerosi progetti europei, tra cui Dancing Museums – The Democracy of Beings (2019–2021), Museum of Human E-Motion (2019–2020), Dance & Dramaturgy European Network, VIBES (2020–2022) e Replay (2023–2025). Nel 2020 ha ideato il progetto partecipativo Diary of a Move, che ha coinvolto oltre 60 cittadini di diversi paesi nella scrittura diari durante il lockdown, dando origine a un catalogo del patrimonio umano, una performance e una mostra presso il Museo Civico di Bassano del Grappa. Il documentario omonimo, diretto da Matteo Maffesanti, è disponibile sulla piattaforma italiana.esteri.it.

La collaborazione con Maffesanti prosegue con SCARTO/SCRAP, un’indagine sul rapporto tra intelligenza artificiale e sostenibilità, in tournée nelle scuole superiori tra Bergamo e Helsinki e vincitore dei bandi Culture of Solidarity Fund e Culture Moves Europe. Masako è inoltre insegnante qualificata del progetto Dance Well e una delle fondatrici della 4bid Gallery di Amsterdam.

Dal 2016 collabora con Hangartfest, festival di danza contemporanea a Pesaro, dove è attiva sia come artista che come curatrice, contribuendo alla programmazione e allo sviluppo di progetti che mettono al centro il corpo come veicolo di conoscenza, relazione e trasformazione.

MADDALENA 

Centro Arti Performative   

Piazza Del Monte 9

61121 Pesaro PU / Italy


Direttore artistico: dir@hangartfest.it

Informazioni: info@hangartfest.it

Ufficio stampa: ufficiostampa@hangartfest.it

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