“Sopra la Città di Smeraldo brilla un sole di raggi verdi”

Le mura della Villa sono la pellicola del film Il Mago di Oz, fiaba scritta da F. Baum nel 1900. Il lavoro scorre senza sosta alla ricerca di un ipotetico Mago che lungo il percorso appare con varie sembianze. Il pubblico percorre senza saperlo il Sentiero Dorato che porta alla città di Smeraldo e diventa il Popolo dei Mastichini, il Bosco, le scimmie Alate.

Ogni personaggio che incontra dopo il grande vortice è alla ricerca di ciò che gli manca e porta nella fiaba qualche cosa di sé.

Cervello, Cuore, Coraggio, Casa sono le parole chiave del loro vagare.

OZ è un viaggio coreografico che esplora il dualismo tra il familiare e l’ignoto, ispirato al classico racconto de “Il Mago di Oz”. Ogni personaggio rappresenta una parte del nostro essere, spinto da un tornado interiore alla ricerca di una nuova dimora. Oz è una camminata da percorrere assieme, performers e pubblico, in un continuo gioco di specchi e relazioni. Insieme cammineremo oltre l’arcobaleno in una condivisione reciproca di spazio e di tempo. Solo insieme si può giungere alla città di Smeraldo e incontrare il Mago.

Come Dorothy, anche noi, a un certo punto del nostro viaggio verso il mondo dei grandi, ci siamo trovati al cospetto del Mago di Oz per poi scoprire che non è una divinità onnisciente che tutto sa e nulla dice, ma un uomo adulto che ha trovato il suo posto nello Smeraldo, pur desiderando il Kansas. Ognuno di noi ha un proprio Kansas nel cuore da cui un tornado ci ha violentemente allontanato e uno Smeraldo brillante verso cui è riuscito ad approdare.