La Maddalena supera il test
In verità c’era un po’ di apprensione alla riapertura della Maddalena lo scorso 26 aprile. Nessuno fino a quel momento aveva visto il risultato di settimane di lavori che avevano impegnato direzione, architetti, ingegneri e periti. Erano stati prodotti disegni, calcoli e valutazioni per progettare uno spazio che rispondesse meglio alle esigenze teatrali.
La sala della Maddalena, così come appare ora, che impatto avrebbe avuto sugli spettatori? La domanda era lecita e ci assillava da settimane, benché fossimo più che convinti delle nostre scelte, mossi dal desiderio di migliorare la resa teatrale della struttura. Ma questo sarebbe stato sufficiente agli occhi degli spettatori e degli artisti?
Ebbene sì, il test è riuscito, la Maddalena ha una migliore resa sul piano dell’acustica e questo era il primo obiettivo da raggiungere. Il nuovo allestimento ha messo i presenti tutti d’accordo.
Al momento della sua ristrutturazione nel 1994, la chiesa fu destinata ad Auditorium, ma da subito si rivelò inadeguata allo scopo, soprattutto alla presenza di strumenti elettrici e percussioni.
Il problema dell’acustica è risaputo ed è tipico delle basiliche, delle chiese monumentali, nel caso della Maddalena è dovuto alla presenza dell’imponente cupola e della particolare configurazione della sala a pianta circolare. Questo problema ha provocato durante gli anni un progressivo allontanamento dei cultori della musica, sia del pubblico che dei musicisti.
La seconda criticità è dovuta al fatto che la chiesa non è oscurabile. Questo per uno spazio teatrale è ovviamente un limite, l’artista deve attendere le ore serali per poter ottenere l’effetto luci desiderato con i fari teatrali, o per ottenere una adeguata resa delle immagini in caso di video proiezioni.
Si è così pensato di intervenire con alcune semplici ma efficaci soluzioni che migliorano la resa acustica di oltre il 90% abbattendo drasticamente il problema del riverbero e, allo stesso tempo, ottenendo un ottimo compromesso dal punto di vista del controllo della luce solare proveniente dall’esterno.
L’intervento è avvenuto sugli arredi, applicando teli fonoassorbenti, oscuranti e ignifughi, dunque non è stata toccata in alcun modo la struttura della chiesa, tutto è amovibile e reversibile. Inoltre, è stato potenziato l’impianto audio con diffusori più adeguati allo spazio che potessero offrire un maggiore equilibrio sonoro. L’allestimento è stato seguito dall’arch. Fabio Pradarelli, che ha studiato la soluzione più efficace e sostenibile.
Sul piano finanziario l’operazione è stata resa possibile grazie all’intervento di alcuni soci finanziatori che, con generosità e lungimiranza, hanno visto nel progetto motivo di sviluppo sia sul piano della programmazione artistica che sulla capacità di rispondere in modo più puntuale alle richieste di utilizzo da parte di soggetti terzi, istituzioni, associazioni musicali e teatrali, creando le condizioni perché la Maddalena possa essere più funzionale e attrattiva in futuro.