La Maddalena si veste di nuovo
La Maddalena sta cercando di costruire una sua identità come luogo destinato alle arti della scena, ma è uno spazio che presenta alcune criticità nel suo utilizzo, prima fra tutte quando si tratta di musica. Al momento della sua ristrutturazione nel 1994, la chiesa fu destinata ad Auditorium, ma le criticità rimasero, soprattutto quando ad esibirsi erano formazioni con strumenti elettrici e percussioni.
Il problema dell’acustica è risaputo ed è tipico delle basiliche, delle chiese monumentali, nel caso della Maddalena è dovuto alla presenza dell’imponente cupola e della particolare configurazione della sala a pianta circolare. Questo problema ha provocato durante gli anni un progressivo allontanamento dei cultori della musica, sia del pubblico che dei musicisti.
La seconda criticità è dovuta al fatto che la chiesa non è oscurabile. Questo per uno spazio teatrale è ovviamente un limite, l’artista deve attendere le ore serali per poter ottenere l’effetto luci desiderato con i fari teatrali, o per ottenere una adeguata resa delle immagini in caso di video proiezioni.
Si è così pensato di intervenire con alcune semplici ma efficaci soluzioni che migliorano la resa acustica di oltre il 90% abbattendo drasticamente il problema del riverbero e, allo stesso tempo, ottenendo un ottimo compromesso dal punto di vista del controllo della luce solare proveniente dall’esterno.
L’intervento è avvenuto sugli arredi, applicando teli fonoassorbenti, oscuranti e ignifughi, dunque non è stata toccata in alcun modo la struttura della chiesa, tutto è amovibile e reversibile. Inoltre, è stato potenziato l’impianto audio con diffusori più adeguati allo spazio che potessero offrire un maggiore equilibrio sonoro. L’allestimento è stato seguito dall’arch. Fabio Pradarelli, che ha studiato la soluzione più efficace e sostenibile.
Sul piano finanziario l’operazione è stata resa possibile grazie all’intervento di alcuni soci finanziatori che, con generosità e lungimiranza, hanno visto nel progetto motivo di sviluppo sia sul piano della programmazione artistica che sulla capacità di rispondere in modo più puntuale alle richieste di utilizzo da parte di soggetti terzi, istituzioni, associazioni musicali e teatrali, creando le condizioni perché la Maddalena possa essere più funzionale e attrattiva in futuro.